COVID19

AZIONI PROGRAMMATICHE IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19

PROPOSTE AL COMUNE DI AVELLINO DA ARCI AVELLINO E DALLA RETE DI SOLIDARIETA’ DIAMOCI UNA MANO

Priorità sanitarie

Ormai non possiamo più aspettare. Il nostro territorio ha bisogno di uno strumento efficace in risposta alla seconda ondata della pandemia. Per farlo nel modo giusto bisogna in primo luogo lavorare sulle 3T indicate
come fondamentali per il contenimento del contagio:

  • Tamponi
  • Tracciamento
  • Trattamento

È fondamentale immaginarsi un meccanismo di geo-mappatura dei luoghi in cui è possibile effettuare tamponi e promuovere uno specifico accordo quadro tra le cliniche e gli ambulatori accreditati che esercitano
nel comune di Avellino, per costruire un meccanismo di prenotazione comune per test rapidi, sierologici e
tamponi, che sia online, attraverso applicazione o telefonico, in grado di ridurre le file ed evitare possibilità di assembramento e così potenziale contagio. Incentivare il download di IMMUNI attraverso una distribuzione gratuita di 50 mascherine e 0,50 ML di gel igienizzante per chi dimostra di aver scaricato e attivato l’applicazione. Potenziare i PUA per aiutare i call center dell’ASL per il tracciamento dei positivi e il monitoraggio degli isolamenti fiduciari.
Creare tramite l’attivazione del COC un sistema di consegne farmaci e spesa alimentare per le persone in quarantena e in isolamento volontario. Attivare inoltre un sistema pubblico/privato sicuro di trasporto per i positivi o le persone in isolamento per visite mediche o psicologiche.
Supportare anche il coordinamento con gli uffici ASL e la rete dei medici di base a fini di un tempestivo sistema di tracciamento e successiva notifica tramite APP IMMUNI in caso di contagio positivo accertato, così da allertare prontamente eventuali contatti della persona interessata.
Rispetto alle attività monitorate durante il primo Lockdown crediamo sia fondamentale costruire fin da subito servizi sicuri di sostegno alle persone attualmente positive.

Assistenza ai cittadini più fragili

Dopo aver sviluppato questi primi passi fondamentali alla gestione e al contenimento della pandemia è
fondamentale concentrarsi sui servizi alla cittadinanza a partire dalle fasce più deboli:

  • Minori: creare tramite strumenti digitali attività di supporto alla DAD, sviluppare con le ludoteche del territorio e gli esercenti che si occupano di minori momenti di animazione e socializzazione online.
    Si potrebbe sviluppare un accordo con le televisioni locali per creare dei programmi ad hoc di sostegno alla didattica (con l’ausilio di professori irpini) e di animazione per bambini tramite la promozione di letture per l’infanzia. A tal fine si potrebbero riprogrammare i progetti attivi sui temi dell’infanzia e utilizzare le risorse programmate per asilo, assistenza all’infanzia e scuolabus.
  • Minori BES: fondamentale costruire dei luoghi sicuri “Covid Free” in cui coinvolgere animatori ed educatori su base volontaria – tracciati settimanalmente con tamponi e ogni 3 giorni con sierologico
    – per dare continuità didattica e sociale alle persone con Bisogni Educativi Speciali. A tal fine potrebbero essere riutilizzati spazi pubblici attualmente chiusi o che non potranno più esercitare le loro funzioni. Anche in questo caso sia gli operatori scolastici – con continuità di reddito – che gli educatori potranno essere sostenuti tramite una riprogrammazione dei progetti e dei fondi dell’Ambito. Inoltre si potrebbe valutare la creazione di un calendario di attività didattiche e di partecipazione online (anche attraverso ad esempio delle dirette Facebook) ai fini di coinvolgere e non far sentire “abbandonate” le persone fragili che altrimenti usufruirebbero di servizi di comunità dal vivo. Esperienze positive come l’insegnamento/apprendimento mutualistico di conoscenze e lingue straniere, di condivisione di favole e storie per i bambini andrebbero ad esempio in questa direzione;
  • Anziani Soli: sostegno e attivazione di una rete solidale per la consegna di spesa alimentare e sanitaria a domicilio, oltre che il supporto per il pagamento delle utenze e il compimento di altri servizi di prima necessità. Si dovrebbe inoltre aprire una linea telefonica dedicata con operatori specializzati a cui gli anziani potranno rivolgersi per condividere la loro situazione, esprimere le loro problematicità e trovare supporto specialistico o semplicemente una persona con cui dialogare.
  • Persone con Disabilità: potenziare l’Assistenza domiciliare ampliandone i servizi a sostegno con l’attivazione di una rete solidale per la consegna di spesa alimentare e sanitaria a domicilio, oltre che il supporto per il pagamento delle utenze e per il compimento di altri servizi di prima necessità. Servizio di accompagnamento sicuro per visite mediche.
  • Vittime di violenza di genere e Omotransfobiche: creazione di una linea telefonica sicura di denuncia (in collaborazione con centri antiviolenza e FFOO), sostegno e confronto. Individuazione di immobili sfitti – tramite specifici accordi con agenzie immobiliari, costruttori, servizi di accoglienza – per creare case rifugio e sicure in cui andare. Creazione per questi luoghi rifugio di un sistema di protezione, di anonimato e di consegna di spese e farmaci.
  • Senza fissa dimora: individuazione di immobili sfitti o alloggi – tramite specifici accordi con agenzie immobiliari, costruttori, servizi di accoglienza – per creare case rifugio e sicure in cui andare.
    Creazione per questi luoghi rifugio di un sistema di protezione, di anonimato e di consegna spese e farmaci.
  • Immigrati: creazione di una linea telefonica con un servizio di mediazione culturale alla pari in grado di orientare gli stranieri alle norme anti-covid, ai servizi di base presenti sul territorio e alla
    consulenza etno-psicologica. A tal fine si potrebbe fare una ricognizione dei progetti attivi in città e coordinare una riprogrammazione dei fondi a questo fine. Inoltre si dovrebbe costruire uno sportello di monitoraggio per l’ottenimento delle prestazioni sanitarie, l’ottenimento dei CF, il
    supporto giuridico e amministrativo.
    Per ogni settore è necessario individuare un responsabile d’area con equipe multidisciplinare di esperti e volontari a supporto. Sarà opportuno condividere gli elenchi dei beneficiari dei servizi delle categorie sopracitate, nel pieno rispetto della privacy e attraverso una piattaforma, in modo da valutare a pieno le varie esigenze che spesso si celano dietro una prima domanda di aiuto.

Due macro-strategie

Dopo aver individuato le fasce più deboli sarebbe opportuno definire due macro-strategie per quanto riguarda la tenuta sociale ed economica del territorio.

  1. In primo luogo, anche facendo esperienza di quanto successo con il primo Lockdown, crediamo sia fondamentale costruire in collaborazione con l’ordine degli psicologi un sistema gratuito di consulenze volte al mantenimento del benessere psicologico dei nostri concittadini. Si dovrebbe costruire una chiamata pubblica per raccogliere le disponibilità di psicologi e psichiatri – anche riprogrammando le funzioni di quelli attivi all’interno dei servizi sociali e dei progetti in corso – per costruire una linea facilmente accessibile a tutte le persone che ne hanno bisogno. Questo tipo di servizio dovrebbe usufruire – fino a quando sarà possibile ma anche successivamente alla fine della
    pandemia – di spazi e strutture idonee al ricevimento delle persone e al rispetto del loro diritto alla riservatezza e proseguire per almeno un anno.
  2. Per quanto riguarda il settore economico, del commercio e delle partite IVA della città, pensiamo sia importante costruire un circuito virtuoso di sostegno delle imprese, dei commercianti locali e delle giovani partite IVA della Città, anche prevedendo – ai sensi delle nuove normative europee sui fondi – una rimodulazione della progettazione attualmente attiva. A partire dalla piattaforma informatica SIAMO AVELLINO si può costruire una piattaforma di promozione e delivery pubblica per le attività irpine spingendo i cittadini, attraverso un’adeguata strategia comunicativa, ad acquistare i prodotti/servizi locali.
     Al netto delle evidenti prospettive sul medio periodo, questa piattaforma, durante l’emergenza, potrebbe fondarsi sul sostegno del terzo settore nell’organizzare un sistema di consegne dei prodotti. In questo modo alcuni fondi di sostegno all’impresa potrebbero essere utilizzati per la digitalizzazione delle stesse e per il sostegno dei lavoratori del terzo settore;
     Inoltre si potrebbe costruire una short list di giovani partite iva (under 35), ex percettori di reddito (over 55), da mettere a sostegno delle attività commerciali per la loro digitalizzazione, sviluppo social media, comunicazione ed e-commerce, accompagnandole dentro SIAMO AVELLINO. Questi lavori potrebbero essere pagati tramite voucher, fondi per l’occupazione giovanile e fondi sociali. La short list dovrebbe essere messa a disposizione delle attività commerciali che potranno selezionare per curriculum i lavoratori di cui hanno bisogno, si potrebbe pensare di inserire un limite di un lavoro mensile per ogni lavoratore in modo tale da favorire la distribuzione dei lavori.

Conclusioni

Questa tipologia di azione di programma, di cui ci proponiamo per il coordinamento, ha secondo noi diversi
punti di forza:

  1. Presa in carico sistemica delle vulnerabilità presenti sul territorio e azione di supporto coordinata e continuata nel periodo di emergenza;
  2. Immissione e messa in circolo di risorse economiche in un’ottica non assistenziale ma di sviluppo;
  3. Potenziamento delle attività commerciali della città anche oltre la crisi pandemica;
  4. Sostegno dell’occupazione giovanile e delle fasce deboli;
  5. Lancio e sostegno di una piattaforma pubblica di delivery e sviluppo del commercio – sull’esempio delle principali città europee – da mantenere sul lungo periodo anche implementando un servizio autonomo di consegna basato sull’inclusione lavorativa.

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